giovedì 11 giugno 2015

Star War: semplice restauro o riedizione d'autore?

Faccio una premessa a questo post, così capirete che cosa mi ha ispirato a scriverlo.

Oggi guardando per la milionesima volta Il ritorno dello Jedi mi sono resa conto che c'era qualcosa che non andava. L'ultima scena, l'inquadratura dei Fantasmi della Forza Obi-Wan, Yoda e Anakin era diversa dal solito. Io mi ricordavo che Anakin comparisse nella sua versione giovane, ancora bello e umano al 100%, non un signore un po' avanti con l'età, molto simile al Darth Fener senza maschera che Luke vede mentre sta morendo. Ho rivisto la scena due o tre volte prima di chiedermi che cosa avessi bevuto per ricordarmela diversa. In realtà ho scoperto di non essere impazzita ma di aver preso il DVD sbagliato dalla custodia. É venuto fuori che avevo guardato la versione cinematografica originale, quella del 1983.

Così ora ho deciso di parlarvi di quello che è il “restauro” di Star Wars. (NB le virgoletto in restauro non sono un caso.)

Prima di inoltrarci nella storia della trilogia, ricordiamo che cosa si intende per restauro cinematografico.

Il restauro cinematografico nasce inizialmente dall'esigenza di ripristinare le funzioni del film, eliminare i difetti dovuti all'usura del tempo, ma anche porre dei miglioramenti all'immagine e al suono grazie alle nuove tecnologie. Andando avanti con gli anni, però, il restauro è diventato una vera e propria ricerca dell'archetipo. Proprio come il filologo confronta minuziosamente ogni edizioni di un'opera per ricreare l'originale, allo stesso modo un restauratore cinematografico confronta tutto il materiale che ha a sua disposizione (negativi, positivi, giornalieri, scene tagliate, riassunti di produzione, documenti dell'ufficio della censura, scritti del regista e di altri) per ridare vita al film. Ovviamente questo processo non deve stravolgere l'opera ma migliorarla, anche in vista del pubblico che cambia.

Per quanto riguarda Star Wars questa accezione di restauro può essere applicata solo in parte. La trilogia originale, come si è solito indicare gli episodi IV, V e VI, non è stata semplicemente restaurata ma è diventata una “riedizione d'autore”.

Nel 1997 per il ventesimo anniversario dell'uscita di Una nuova speranza George Lucas decise di riproporre sul grande schermo i tre film, giocando sul termine restauro e proponendo in realtà una nuova edizione della stessa. A seguito dell'uscita della nuova trilogia, altre modifiche sono state compiute per dare coerenza e unità alle due trilogie.

Le due versioni della scena finale de Il ritorno dello Jedi  (Fonte immagine)


É in questo ambito che si situa la modifica alla scena finale del sesto film, che mi ha lasciata perplessa. Oltre alla sostituzione di Anakin, sono state aggiunte alcune scene che mostrano Coruscant, la sede del Senato Galattico nella nuova trilogia. In particolare hanno inserito Hayden Christensen al posto di Sebastian Shaw. E secondo alcuni nei prossimi anni potrebbe uscire una nuova versione ancora e invece di Alec Guinness vedremo Ewan McGregor, l'Obi-Wan della nuova trilogia.

Il restauro più letterale è invece servito a supplire le mancanze di tecnologie adeguate a un film di fantascienza della portata di Guerre Stellari. Per esempio l'aggiunta di strane creature nell'antro di Jabba the Hutt o la resa più realistica di scene di volo del “veicolo fluttuante” di Luke. Inoltre sono state reinserite scene inizialmente tagliate o che non erano state sfruttate perchè non abbastanza sofisticate a livello di effetti speciali.

Benché George Lucas avesse detto chiaramente che le versioni originali non sarebbero state più messe in commercio, i DVD della trilogia offrono entrambe, lasciando a ciascuno l'ardua scelta di quale vedere.

Quindi se mai vi capitasse di avere tra le mani un cofanetto con tutte e due le versioni state attenti e prendete quella giusta! 

Grazie per l'attenzione




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