domenica 28 giugno 2015

YouTube vs Cinema

Salve a tutti, oggi parlerò di un argomento correlato al cinema:  YouTube.

First things first: cos'è YouTube?
Per chi non lo conoscesse (praticamente nessuno) YouTube è una piattaforma di video-sharing creata nel 2005 da Chad Hurley. Di proprietà di Google dall'ottobre del 2006, è il terzo sito web più visitato al mondo dopo Google e Facebook. L'azienda ha sede a San Jose (California).
[fonte:Wikipedia].

YouTube permette ad ogni utente iscritto di caricare video personali e di condividerli virtualmente con chiunque, ossia un nuovo mezzo per farsi conoscere o per scambiare con gli altri le proprie passioni attraverso un breve video. Ed è qui che entra in gioco il fattore cinematografico.

Personalmente amo YouTube perchè mi permette di "visualizzare" un sacco di persone talentuose che hanno successo tramite i loro video, che  -con gli standard di oggi-  sono diventati di così alto livello che sembrano dei veri e propri trailer cinematografici. Queste persone, gli YouTubers traggono profitto dalle "views" degli utenti. Gli Youtubers dopo un certo numero di visualizzazioni stipulano una partnership con il server di YouTube che paga in base ad uno standard di visualizzazioni del video (0,50-1,50$/1000 views). Ma non solo: uno YouTuber di spicco (e.g. Ryan Higa, o il famosissimo gamer Pewdiepie) diventa una vera e propria "star" e motivo di ispirazione per chi con YouTube vuole guadagnarsi da vivere. Il lavoro dello YouTuber è libero dal punto di vista degli orari o delle pubblicazioni dei video, ma ad alti livelli è di 24/7. Inoltre questi personaggi sono diventati gettonati a tal punto da diventare influenti per quanto riguarda i release dei giochi o i trailer di film: persone comuni che fanno cose poco comuni dunque. Molti famosi Youtubers hanno fatto comparse in video musicali, film, giurie di filmati ecc..
fonte: immagini
YouTube inoltre è diventato un mezzo per cercare i trailer dei film che vengono pubblicati dalla ditta cinematografica sul proprio canale; oltre alla pubblicazione del trailer, l'utente  può trovare cortometraggi extra (tipo i contenuti speciali nei dvd) come i "behind the scenes" o i "bloopers" degli attori.
Questa piattaforma di video-sharing ospita inoltre pubblicità di prodotti di molte ditte, un po' come la pubblicità prima del film al cinema, o la pausa pubblicitaria tra la fine primo tempo e l'inizio del secondo tempo quando si è sdraiati davanti al televisore, a casa propria.

fonte: immagini
Insomma, la mia intenzione era quella di fare riflettere il lettore sul potenziale enorme che sta acquisendo YouTube giorno dopo giorno per la condivisione di video di ogni genere, e magari la nascita di qualche nuovo regista o attore tra i milioni di utenti registrati.. Non si può negare che è un luogo dove la gente connessa ad Internet ama passare il tempo (oltre i social, chiaramente).

Secondo voi il ruolo di YouTube potrebbe diventare così importante che un giorno diventerà la piattaforma principale per esprimere le proprie doti cinematografiche?
E, più in generale, potrebbe diventare uno dei principali mezzi per trovare lavoro?
Dite la vostra in un commento!
Un saluto,
Luca.

venerdì 26 giugno 2015

L'influenza del cinema nei nostri modi di fare e di vivere.

Molte cose sono cambiate da quando, nel lontano 1896, i fratelli Auguste e Louis Lumière, registi e produttori del primo film della storia della cinematografia, L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat”, che fecero proiettare al Salon indien du Grand Café di Parigi. Il rapporto dell'uomo con il cinema e con la filmografia in più di 100 anni è totalmente cambiata. Fino all'arrivo delle prime TV, l'unico modo per poter vedere un film era andare in un Cinema e assistere ad uno spettacolo in uno di questi. 


Nel corso del XXesimo secolo, il fenomeno cinema va sempre più sviluppandosi in Italia, partendo dagli inizi del 1900 quando arrivano nella penisola i primi cinema come a Napoli, Roma, Milano,Salerno e Bari. Fin dal primo momento gli italiani accolgono benissimo questa nuova forma di arte e spettacolo, dando vita cosi nel secondo decennio del '900 al così detto periodo aureo. Fin dagli albori la cinematografia italiana è stata spesso utilizzata a scopi propagandistici. Nel 1924 viene fondato infatti da Benito Mussolini l'istituto Luce che si occupava di tutta la produzione cinematografica sotto il regime fascista. Infatti Mussolini capì che tramite film di stampo propagandistico poteva avere sempre più consensi e dunque far avvicinare il popolo al Partito anche perchè il consenso era alla base del regime.


Dopo la caduta del regime si sviluppa una corrente in Italia chiamata Neorealismo, con registi del calibro di Vittorio De Sica, che si allontana totalmente dal mondo ideale che si era andato a sviluppare durante il Ventennio, avvicinandosi per lo più al mondo dei lavoratori e di analizzare la vita della gente comune, fino ad arrivare successivamente al cinema d'autore degli anni '50 e '60.  Gli italiani fin dal primo momento hanno accolto benissimo ogni movimento e sfaccettatura del cinema italiano.
Fino alla nascita della RAI che avverrà nel 1954, l'unico modo per poter assistere ad uno spettacolo era quello di recarsi al cinema.

Con l'arrivo della TV il rapporto dell'uomo con il cinema è cominciato a cambiare grazie alla possibilità di poter vedere un lungometraggio all'interno delle abitazioni. Con l'arrivo delle TV private e con una programmazione molto più vasta sia da parte della RAI che di altre TV private gli italiani cominciano ad allontanarsi dal cinema in quanto tale e questo porterà alla crisi del cinema dell'ultimo decennio del XXesimo secolo.

Viene a mancare infatti proprio il legame fondamentale che congiungeva il regista e il suo pubblico che molto spesso si trova infatti costretto a girare per la televisione o per la pubblicità.
Solo successivamente con l'arrivo del nuovo millennio si comincia a ricucire il rapporto tra il pubblico e il cinema, forse anche grazie a nuove tecnologie nate quali ad esempio il 3D, che porta molto stupore ed è accolto in maniera fenomenale, e grazie anche al lavoro di nuovi registi e sceneggiatori italiani come Moretti e Sorrentino.




        (Nell'immagine  Barack e Michelle Obama mentre assistono alla visione del Superbowl in 3d)

Il rapporto del pubblico con il cinema può essere preso come esempio su come la tecnologia e il digitale abbia dettato i tempi della vita dell'uomo. Alle origini della cinematografia mondiale l'uomo si è dimostrato entusiasta del cinema e ha accolto alla grande questa forma di arte per poi cominciare ad allontanarsi dalla stessa e tornando ad avvicinarsi solo con l'arrivo delle nuove tecnologie e come l'uomo sia sempre attratto da tutto ciò che viene etichettato come nuovo e come innovativo. Come il cinema abbia cambiato la vita dell'uomo, può essere preso come punto di riferimento della Rivoluzione Digitale dell'uomo e su come il digitale abbia cambiato noi, la nostra cultura e il nostro modo di vivere.


mercoledì 17 giugno 2015

Evoluzione della cinepresa



Oggi vi parlerò della nascita e dell'evoluzione dei metodi di registrazione delle immagini cinematografiche. Tutto nacque molti anni fa, nel 1892, quando i fratelli Lumière progettarono e costruirono il loro primo cinematografo.


fonte : immagini


Ma prima facciamo un passo indietro: com'è nata la macchina da presa?
Già a partire dal 1850 vennero effettuati molti tentativi per la cattura delle immagini, prima con l'utilizzo di camere oscure e successivamente -con ulteriori raffinamenti e geniali intuizioni, tra cui l'uso di una pellicola in sostituzione alla carta- vennero messe in commercio dalla Kodak nel 1888 le prime macchine fotografiche, economiche e molto utili. Venne dunque spontaneo interrogarsi dell'effetto che avrebbero prodotto delle foto messe in sequenza e fatte scorrere davanti ad una fonte di luce.

Le prime macchine da presa erano prive del sonoro, molto instabili perchè il film-la pellicola di cellulosa- era altamente infiammabile, ma suscitarono nel pubblico un interesse immediato.
Il cinematografo Lumière era una macchina da presa che in un solo apparato era duplicatore e proiettore. Entrambi gli apparati utilizzavano la pellicola perforata da 35 mm, che veniva trascinata con l'aiuto di un trascinatore. Il cinematografo faceva tuttavia scorrere il film in verticale invece che in orizzontale e corrispondeva perciò ampiamente alla moderna tecnica della macchina da presa [fonte:Wikipedia]. 
Per il sonoro inizialmente si doveva isolare la macchina da presa dal registratore, poichè essa era molto rumorosa; succesivamente vennero ideati i Blimp, delle "custodie" in grado di contenere il suono della cinepresa e permettere così la registrazione del sonoro nella stessa sede.

Nel 1928 la Kodak sviluppò un cinematografo su 8mm, pratico e maneggevole, che venne utilizzato sia in ambito famigliare ma soprattutto per il giornalismo. La macchina da ripresa della Kodak diede l'avvio allo sviluppo della videocamera.
Quest'ultima rivoluzionò molto il modo di filmare: era più leggera, meno ingombrante e molto tecnologica, caratteristiche molto importanti che fecero della videocamera uno strumento di successo, sebbene in ambito televisivo e cinematografico di alto livello si preferì continuare con le cineprese da 8 e 16mm.

Di seguito cito un paragrafo tratto da Wikipedia: 
"La costante evoluzione della tecnologia tende a far convergere le macchine di ripresa: sempre più di frequente si hanno macchine "all in one", specialmente con l'avvento dell'alta definizione. Fotocamere in grado di fare ottimi video ed oggi le prime videocamere con ottiche intercambiabili e sensore fotografico. Tutto questo a costi sempre più accessibili e ancora con formule ibride non ben assestate nel mercato video, che rappresentano però il futuro e l'evoluzione della specie."
         


In questo paragrafo salta all'occhio che più la tecnologia avanza con l'avvento del digitale, più il mondo della registrazione si evolve. In poco più di un secolo la macchina da ripresa ha avuto una crescita esponenziale, con l'avvento di nuove tecniche di editing video, molto più agevoli ed accessibili anche agli amatori. 


fonte: immagini

Ora però voglio fare a voi lettori una domanda: secondo voi, questa crescita tecnologica nel campo cinematografico si potrebbe rivelare un disastro del modo di far cinema per via dell'accessibilità degli strumenti da parte di tutti?
Grazie della lettura, 
Luca.

domenica 14 giugno 2015

Una costante nella storia del cinema: la Stop Motion.

La Stop Motion (in italiano, passo a uno) è una tecnica di animazione che viene usata nel cinema sin dai primi albori di quest’ultimo. Che sia una puppet animation, claymation o un cutout poco importa, perché ciò che conta è che essa è nata insieme al cinema: i primi utilizzi documentati sono quelli di Georges Méliès, considerato padre degli effetti speciali, nei primi anni del secolo scorso. 

Ma partiamo dall’inizio: cos’è e come funziona la Stop Motion?
La Stop Motion è una tecnica di animazione che usa, in alternativa al disegno a mano, oggetti inanimati mossi progressivamente, spostati e fotografati a ogni cambio di posizione; le immagini vengono poi proiettate in sequenza per dare l’illusione di un movimento continuo. 
Il lavoro dell’animatore Stop Motion è particolarmente laborioso, e spesso si lavora in grandi team per realizzare qualche minuto di film; infatti per ogni secondo di animazione servono 24 fotografie nelle quali il personaggio o oggetto vanno spostati in modo millimetrico.

Perché è una tecnica così interessante?
Dal punto di vista storico, la Stop Motion è a tutti gli effetti l’antenata dei moderni effetti speciali fatti a computer. Quando ancora il digitale non c’era e non era diffuso, era così che nel cinema si creavano figure fantastiche e irreali. Le prime due pellicole realizzate anche con questa tecnica, risalenti agli anni ’30, e poi riprese da registi dei nostri giorni quali Peter Jackson e Steven Spielberg, sono King Kong (1933) e The Lost World (1925).
La Produttrice Arianne Sutner la definisce una forma d'arte in cui “I personaggi sono tangibilmente reali, i set che li circondano sono costruiti a mano, e tutto è raffigurato in tre dimensioni.”
Il Produttore Travis Knight afferma: "E' un processo che risale agli albori del cinema, con un fascino, un calore ed una bellezza che nessun’altra forma di animazione – seppur meravigliosa- ha. E per ottenere il massimo, bisogna considerare ogni ripresa un’acrobazia.”
Il Supervisore all'animazione Brad Schiff osserva "C'è una sorta di anima nel processo di stop-motion; e questo nasce dalla tattilità e dal contatto con ciò che si sta lavorando."

Tra gli anni ’30 e gli anni ’80 la Stop Motion fu la tecnica più usata per gli effetti speciali, e venne poi mano a mano messa da parte con l’arrivo del digitale.
Ma grazie al suo immenso fascino e le qualità uniche descritte anche da chi nel cinema ci lavora da anni, questa tecnica non è mai diventata obsoleta; anche se ora è protagonista per lo più nei film di animazione, negli ultimi trent’anni, grazie a registi come Tim Burton, non ha mai smesso di passare sui nostri schermi.
Fonte


Esempi famosi di stop-motion vanno da The Nightmare Before Christmas (1994) -il film più complesso ed elaborato all’epoca della realizzazione-, a La sposa cadavere (2005), per arrivare fino a Coraline e la porta magica (2009) e Paranorman (2012)
Con la certezza che anche con l’avvento di nuove e bellissime e realisticissime tecniche lo Stop Motion non passerà mai, grazie al contatto diretto che esso offre all’animatore con il propri personaggi e\o oggetti, che regalano emozioni uniche, vi saluto.
Alla prossima puntata!





giovedì 11 giugno 2015

Star War: semplice restauro o riedizione d'autore?

Faccio una premessa a questo post, così capirete che cosa mi ha ispirato a scriverlo.

Oggi guardando per la milionesima volta Il ritorno dello Jedi mi sono resa conto che c'era qualcosa che non andava. L'ultima scena, l'inquadratura dei Fantasmi della Forza Obi-Wan, Yoda e Anakin era diversa dal solito. Io mi ricordavo che Anakin comparisse nella sua versione giovane, ancora bello e umano al 100%, non un signore un po' avanti con l'età, molto simile al Darth Fener senza maschera che Luke vede mentre sta morendo. Ho rivisto la scena due o tre volte prima di chiedermi che cosa avessi bevuto per ricordarmela diversa. In realtà ho scoperto di non essere impazzita ma di aver preso il DVD sbagliato dalla custodia. É venuto fuori che avevo guardato la versione cinematografica originale, quella del 1983.

Così ora ho deciso di parlarvi di quello che è il “restauro” di Star Wars. (NB le virgoletto in restauro non sono un caso.)

Prima di inoltrarci nella storia della trilogia, ricordiamo che cosa si intende per restauro cinematografico.

Il restauro cinematografico nasce inizialmente dall'esigenza di ripristinare le funzioni del film, eliminare i difetti dovuti all'usura del tempo, ma anche porre dei miglioramenti all'immagine e al suono grazie alle nuove tecnologie. Andando avanti con gli anni, però, il restauro è diventato una vera e propria ricerca dell'archetipo. Proprio come il filologo confronta minuziosamente ogni edizioni di un'opera per ricreare l'originale, allo stesso modo un restauratore cinematografico confronta tutto il materiale che ha a sua disposizione (negativi, positivi, giornalieri, scene tagliate, riassunti di produzione, documenti dell'ufficio della censura, scritti del regista e di altri) per ridare vita al film. Ovviamente questo processo non deve stravolgere l'opera ma migliorarla, anche in vista del pubblico che cambia.

Per quanto riguarda Star Wars questa accezione di restauro può essere applicata solo in parte. La trilogia originale, come si è solito indicare gli episodi IV, V e VI, non è stata semplicemente restaurata ma è diventata una “riedizione d'autore”.

Nel 1997 per il ventesimo anniversario dell'uscita di Una nuova speranza George Lucas decise di riproporre sul grande schermo i tre film, giocando sul termine restauro e proponendo in realtà una nuova edizione della stessa. A seguito dell'uscita della nuova trilogia, altre modifiche sono state compiute per dare coerenza e unità alle due trilogie.

Le due versioni della scena finale de Il ritorno dello Jedi  (Fonte immagine)


É in questo ambito che si situa la modifica alla scena finale del sesto film, che mi ha lasciata perplessa. Oltre alla sostituzione di Anakin, sono state aggiunte alcune scene che mostrano Coruscant, la sede del Senato Galattico nella nuova trilogia. In particolare hanno inserito Hayden Christensen al posto di Sebastian Shaw. E secondo alcuni nei prossimi anni potrebbe uscire una nuova versione ancora e invece di Alec Guinness vedremo Ewan McGregor, l'Obi-Wan della nuova trilogia.

Il restauro più letterale è invece servito a supplire le mancanze di tecnologie adeguate a un film di fantascienza della portata di Guerre Stellari. Per esempio l'aggiunta di strane creature nell'antro di Jabba the Hutt o la resa più realistica di scene di volo del “veicolo fluttuante” di Luke. Inoltre sono state reinserite scene inizialmente tagliate o che non erano state sfruttate perchè non abbastanza sofisticate a livello di effetti speciali.

Benché George Lucas avesse detto chiaramente che le versioni originali non sarebbero state più messe in commercio, i DVD della trilogia offrono entrambe, lasciando a ciascuno l'ardua scelta di quale vedere.

Quindi se mai vi capitasse di avere tra le mani un cofanetto con tutte e due le versioni state attenti e prendete quella giusta! 

Grazie per l'attenzione




mercoledì 10 giugno 2015

martedì 2 giugno 2015

Film a 360° by Google

Avete mai desiderato seguire le vicende di un personaggio secondario, al quale il regista dedica pochissimo spazio e magari non vi racconta neanche che fine fa? Oppure esplorare una qualche parte della scenografia, scegliere un sentiero diverso rispetto a quello che ha imboccato il protagonista? Vedere un'azione non come spettatori ma proprio dentro, come se anche voi foste parte del film? Da oggi è possibile grazie a Google Spotlight Stories.

Google Spotlight Stories è un'app di Google ora disponibile nel Play Store per Android, anche se non tutti i dispositivi sono ancora compatibili con essa, e a breve verrà distribuita anche una versione nell'App Store per iPhone e iPod.

Ecco la descrizione dell'app, come compare nel Play Store:

“Immergiti nella realtà della narrazione personalizzata per i dispositivi mobili. Tecnici e registi famosi animano le storie utilizzando le ultime innovazioni della tecnologia per dispositivi mobili. Grazie all'animazione 3D e 2D, ai video sferici a 360° di qualità cinematografica, all'audio SoundSphere e alle tecniche di fusione dei sensori, lo schermo diventa una finestra sulla storia che si sviluppa intorno a te. Esplora i paraggi, segui singoli personaggi, riguarda la storia tutte le volte che vuoi. Ogni volta vivrai un'esperienza diversa. Google Spotlight Stories è il cinema a tua disposizione sui dispositivi mobili.”

I film non possono essere visti in streaming ma devono essere scaricati e saranno visibili sia con questa app (che prima del 26 maggio era disponibile solo per i Motorola) sia con Cardboard, lo strumento di Google per la realtà virtuale. I corti sono stati girati con quattro videocamere Epic RED con definizione 6K e ognuno di essi può pesare fino a 1GB. Ciononostante, la gestione del filmato è molto leggera per il telefono perché il processore renderizza solo la parte che viene effettivamente vista: appena il 25% del totale.
 
Un partecipante alla conferenza Google I/O del 2014 prova la Google Cardboard (Foto di Andrej Sokolow/picture-alliance/dpa/AP Images)

Fino ad ora sono stati realizzati quarto cortometraggi, tre animato e uno con attori veri. Quest'ultimo si intitola Help ed è stato diretto da Justin Lin, regista di quattro episodi della saga Fast & Furious, e parla di una pioggia meteoritica che si abbatte su Los Angeles. Invece due dei corti danno vita a un “film interattivo” poiché lo spettatore, grazie al suo Cardboard, sposta lo sguardo e prosegue con le vicende solo quando ha trovato il luogo esatto dove si svolgeranno le azioni.

Inoltre Google ha rilasciato un kit per i filmmakers che vorranno creare da soli le proprie stoire interattive mettendo a disposizione gli strumenti per storyboarding, music e sound design, publishing e test sui diversi modelli di smartphone.

A questo punto non ci resta altro che scaricare Spotlight Stories e vedere se questa nuovo modo di guardare un film è davvero interessante oppure no. Chissà, forse un giorno quando si andrà al cinema invece di un paio di occhiali 3D indosseremo un Cadboard e ciascuno di noi avrà la sua personale visione del film. Per adesso ci accontentiamo di usare i telefonini.

Grazie per l'attenzione,