Faccio una premessa a
questo post, così capirete che cosa mi ha ispirato a scriverlo.
Oggi guardando per la
milionesima volta Il ritorno dello Jedi mi sono resa conto che c'era
qualcosa che non andava. L'ultima scena, l'inquadratura dei Fantasmi
della Forza Obi-Wan, Yoda e Anakin era diversa dal solito. Io mi
ricordavo che Anakin comparisse nella sua versione giovane, ancora
bello e umano al 100%, non un signore un po' avanti con l'età, molto
simile al Darth Fener senza maschera che Luke vede mentre sta
morendo. Ho rivisto la scena due o tre volte prima di chiedermi che
cosa avessi bevuto per ricordarmela diversa. In realtà ho scoperto
di non essere impazzita ma di aver preso il DVD sbagliato dalla
custodia. É venuto fuori che avevo guardato la versione
cinematografica originale, quella del 1983.
Così ora ho deciso di
parlarvi di quello che è il “restauro” di Star Wars. (NB le
virgoletto in restauro non sono un caso.)
Prima di inoltrarci nella
storia della trilogia, ricordiamo che cosa si intende per restauro cinematografico.
Il restauro
cinematografico nasce inizialmente dall'esigenza di ripristinare le
funzioni del film, eliminare i difetti dovuti all'usura del tempo, ma
anche porre dei miglioramenti all'immagine e al suono grazie alle
nuove tecnologie. Andando avanti con gli anni, però, il restauro è
diventato una vera e propria ricerca dell'archetipo. Proprio come il
filologo confronta minuziosamente ogni edizioni di un'opera per
ricreare l'originale, allo stesso modo un restauratore
cinematografico confronta tutto il materiale che ha a sua
disposizione (negativi, positivi, giornalieri, scene tagliate,
riassunti di produzione, documenti dell'ufficio della censura,
scritti del regista e di altri) per ridare vita al film. Ovviamente
questo processo non deve stravolgere l'opera ma migliorarla, anche in
vista del pubblico che cambia.
Per quanto riguarda Star
Wars questa accezione di restauro può essere applicata solo in
parte. La trilogia originale, come si è solito indicare gli episodi
IV, V e VI, non è stata semplicemente restaurata ma è diventata una
“riedizione d'autore”.
Nel 1997 per il ventesimo
anniversario dell'uscita di Una nuova speranza George Lucas decise di
riproporre sul grande schermo i tre film, giocando sul termine
restauro e proponendo in
realtà una nuova edizione della stessa. A seguito dell'uscita della
nuova trilogia, altre modifiche sono state compiute per dare coerenza
e unità alle due trilogie.
Le due versioni della scena finale de Il ritorno dello Jedi (Fonte immagine) |
É in questo ambito che
si situa la modifica alla scena finale del sesto film, che mi ha
lasciata perplessa. Oltre alla sostituzione di Anakin, sono state
aggiunte alcune scene che mostrano Coruscant, la sede del Senato
Galattico nella nuova trilogia. In particolare hanno inserito Hayden
Christensen al posto di Sebastian Shaw. E secondo alcuni nei prossimi anni potrebbe uscire una nuova versione ancora e invece di Alec Guinness vedremo Ewan McGregor, l'Obi-Wan della nuova trilogia.
Il restauro più
letterale è invece servito a supplire le mancanze di tecnologie
adeguate a un film di fantascienza della portata di Guerre Stellari.
Per esempio l'aggiunta di strane creature nell'antro di Jabba the
Hutt o la resa più realistica di scene di volo del “veicolo
fluttuante” di Luke. Inoltre sono state reinserite scene
inizialmente tagliate o che non erano state sfruttate perchè non
abbastanza sofisticate a livello di effetti speciali.
Benché George Lucas
avesse detto chiaramente che le versioni originali non sarebbero
state più messe in commercio, i DVD della trilogia offrono entrambe,
lasciando a ciascuno l'ardua scelta di quale vedere.
Quindi se mai vi
capitasse di avere tra le mani un cofanetto con tutte e due le
versioni state attenti e prendete quella giusta!
Grazie per l'attenzione
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